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  Robin Hood: folletto o stregone? Roberto D'Amico                                          Sono molte le leggende e le storie che narrano le gesta di Robin Hood. Gli studiosi non sono, tuttavia, ancora riusciti a stabilire una volta per tutte il mistero che avvolge questo perso­naggio, scoprire, cioè, se egli sia veramente esi­stito o se, invece, si tratti molto più semplice­mente di un parto della fantasia popolare. I cronisti medioevali ne parlano come di un perso­naggio storico vissuto tra l'XI e il XIII secolo (alcuni dicono tra il 1100 e il 1200, altri tra il 1150 e il 1250). Robin viene per la prima volta citato nel 1377 nell'opera  “Piers Plowman”  di William Langland. Successivamente è presente nella  “Chronicle of Scotland”  di Wynton, opera del 1420, e in numerose ballate del tardo '400, quali le “Border Ballads”  e la  “Ly...
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  La Madonna sulla quercia di Stupinigi Roberto D’Amico Erano quasi le cinque dell’11 aprile 1994. Eugenio Palio percorreva come sempre la strada che porta verso Orbassano per andare al lavoro. Quella mattina però la sua attenzione venne attratta da una luce abbagliante proveniente dall’interno del parco pubblico di Stupinigi, nel tratto tra la Palazzina e la frazione Tetti Valfrè: u na sfera lucente di color oro pareva appoggiata delicatamente su una grande quercia. Vincendo la paura, l’uomo lasciò l'auto e si avvicinò a piedi a quella luce. Ad un certo punto la vide aprirsi ed uscirne dei raggi dorati molto luminosi. “ Mi volto per fuggire, - raccontò Eugenio - ma sono raggiunto da una voce melodiosa: “Avvicinati, non temere!”  Guardo in giro, ma non c'è nessuno. Per la terza volta la voce mi invita: “Eugenio, non avere timore, avvicinati!” All'udire il mio nome scandito con tanto amore da una voce così melodiosa, mi fermai, e la mia paura mi era passata. Mi volt...
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  I misteri insoluti del dimenticato Arcangelo di Valgioie   Roberto D’Amico   Il Piemonte è ricco di meraviglie archeologiche ed artistiche, molte delle quali, non essendo di particolare pregio, restano accantonate come opere di secondo, terzo o quarto livello. Per mia indole , ponendo attenzione ai talvolta flebili segnali che ci giungono dal passato, ho sempre cercato di scoprire questi brandelli di storia ignorati per provare a ridare loro una giusta dignità. È questo il caso di un affresco che è possibile vedere nella splendida villa Marchini, in origine “Villa Grondana”, che ospita il Municipio di Giaveno. Palazzo storico, fu costruito dall’ aristocratica famiglia di origine spagnola Molines che lo abitò dal 1553 al 1901. Quando l’ultimo erede della casata morì lasciò in eredità la villa e il parco al suo segretario, Francesco Marchini; il tutto passò poi alla sorella di lui, Maria Teresa che, essendo anche lei ultima della sua famiglia, nel 1926 ne fec...