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                     I Santi a sei dita di Pontechianale Roberto D’Amico   Era il 1992 quando nelle pagine del mio libretto “Val Varaita Insolita” portai per la prima volta all’attenzione del pubblico uno strano dettaglio nascosto tra le montagne piemontesi: i santi con sei dita della Cappella di Santa Maria Maddalena, nella frazione omonima di Pontechianale, in provincia di Cuneo. Da allora, il mio nome è rimasto legato a questo piccolo enigma artistico. Eppure, all’epoca non feci nulla di sensazionale: mi limitai a raccontare solamente ciò che molti, fino ad allora, non avevano notato. Ho deciso di tornare a parlarne perché ho trovato una nuova chiave di lettura che, forse, può finalmente dare un senso a quelle dita in più. Si racconta che tra il XII e il XIII secolo, proprio dove oggi sorge la cappella, esistesse già un primitivo luogo di culto. Ma la prima notizia storica certa risale al 1603, quando Fra Stefan...
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  Il saluto vulcaniano, dalla Cabala ebraica alla fantascienza Roberto D’Amico   Credo che pochi non conoscano il saluto vulcaniano (in lingua vulcaniana Ta'al) del Signor Spock, interpretato dall’attore Leonard Nimoy nella saga fantascientifica di Star Trek., che consiste nel gesto che si compie sollevando la mano destra aperta con il palmo in avanti, il pollice aperto e le altre quattro dita distese e unite a due a due a formare una V, lasciando uno spazio aperto tra il medio e l'anulare. Nella finzione cinematografica, il saluto dell’ufficiale scientifico dalle orecchie appunttite dell’astronave Enterprise era accompagnato dalla frase: "Lunga vita e prosperità".                                                                     Ideato dallo stesso Nimoy, che lo introdusse nel 1967 nel primo episodio d...
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    Il “cranio allungato” della necropoli di Collegno non è alieno! Roberto D’Amico   Credo che tutti abbiano almeno una volta sentito parlare dell’esistenza di crani dalla forma allungata, soprattutto dopo l’uscita del film “Indiana Jones e il regno dei teschi di cristallo” nel 2008 che ha contribuito a diffondere l’ipotesi di una loro origine aliena. Quello della deformazione artificiale dei crani, riscontrabile presso una grande varietà di culture di ogni parte del globo che coprono un lasso di tempo che va da 12.000 anni fa ad oggi, è in effetti un enigma archeologico/antropologico relativamente moderno. Il tema, indubbiamente affascinante, era infatti noto da tempo, ma solo negli ultimi decenni ha generato nuove ipotesi e suggestioni, spesso anche abusandone in modo eccessivo e inappropriato per giustificare teorie fantasiose. Si tratta di una pratica comunemente applicata in culture fra loro del tutto distinte sia dal punto di vista geografico che da quell...