Un manuale/dizionarietto di dragologia non solo per Ricercatori dell’Insolito, ma lettura interessante e curiosa per persone di tutte le età e con vari interessi. Grazie ad uno snello e semplice format basato su domande e risposte, gli argomenti trattano agevolmente di draghi spaziando tra storia, mitologia, archeologia, zoologia, criptozoologia, leggende, credenze popolari di ogni parte del mondo e curiosità. Il libro può essere usato per imparare, stupirsi, giocare… Lo trovate su Amazon come e-book in formato Kindle o in cartaceo.
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Visualizzazione dei post da agosto, 2023
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La fantastica area archeologica di RocceRè Roberto D'Amico Stupore è stata la prima sensazione che ho provato nello scoprire casualmente un sito archeologico di dimensioni eccezionali proprio accanto alla valle che frequento da cinquant'anni, sullo spartiacque tra la Val Maira e la Val Varaita/Val Mala. La seconda sensazione è stata quella di poter ammirare un 'area archeologica in uno scenario che offre paesaggi mozzafiato con terrazzamenti naturali di grandi rocce orizzontali o suborizzontali letteralmente ricoperte da migliaia di coppelle (si parla di 35.000 su un'area complessiva di 25.000 metri quadri). La terza sensazione, infine, è quella di rendersi perfettamente conto di essere in un sito dell'Età del Bronzo (circa 4000 anni fa) che sicuramente può essere annoverato tra i più importanti non solo del Piemonte, ma dell'Europa. Da quanto si legge, la "riscoperta" di questo sito (ma c'è da chiedersi come mai nessuno ne abbia mai parlato...
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L'enigmatica scultura di Borgone di Susa Roberto D'Amico Cinquant'anni fa mi ero occupato del cosiddetto "Maometto", un'opera che allora era pressoché sconosciuta. Pubblicai un articolo sul n 39 del 1972 della rivista "Clypeus" dove parlai dell'interpretazione principale che allora ne veniva data e, cioè, che si trattasse di una rappresentazione di Giove Dolicheno. Da tantissimo tempo mi ero riproposto di tornare a fare visita a quel reperto che avevo individuato all'inizio della mia vita di Ricercatore dell'Insolito, ma l'amica Katia mi ha preceduto, per cui, col suo permesso, ho deciso di inserire nel mio blog il suo bellissimo articolo, tratto dal suo blog "Un'etruska fra le Alpi", che riporta molte più ipotesi sulla possibile interpretazione di quel reperto. Non credo che avrei potuto scrivere nulla di più e meglio e trovo stupido fare degli inutili doppioni. Tra l'altro, in uno dei suoi riferimenti dal WEB...
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Le coppelle della Rocca di Cavour Roberto D'Amico Correva l'anno 1972 e da giovane appassionato di archeologia mi recai alla Rocca di Cavour per indagare sulle sue allora poco note coppelle. Ne feci un rilievo e le ricopiai su grandi fogli di carta trslucida. I mezzi di allora erano poveri e scattai qualche fotografia con la mia macchinetta Kodak. Scrissi anche un breve articolo per la rivista "gli arcani", che apparve sul n.8 nel gennaio del 1973. Erano le prime coppelle che vedevo in vita mia! Quello che mi colpì in modo particolare fu la posizione delle rocce su cui erano state scolpite e la loro strana disposizione. Coppelle piccole e grandi formavano un disegno il cui significato era, e rimane tuttora, un enigma. Il luogo era evidentemente stato scelto per la sua posizione strategica e forse anche per il suo orientamento. Come le altre pie...
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Sul frammento di colonna ritrovato nel pozzo di Piazza Conte Rosso di Avigliana Roberto D'Amico Il 18 settembre 2021, durante la XII Giornata dell'Archeologia della Valle di Susa, ha creato moltissimo interesse la discesa degli speleologi/archeologi all'interno del pozzo medievale di piazza Conte Rosso di Avigliana. Durante questa discesa non era consentito il recupero di alcunché dal fondo. L'unica volta di cui si ha notizia di un recupero di oggetti da quel pozzo è del 1861, quando, a causa di una grave siccità, essendo eccezionalmente venuta a mancare l'acqua nel pozzo, che era rinomato per l'abbondanza e la stabilità della sua falda acquifera, venne deciso di pulirne il fondo. Furono asportati circa quattro metri di fango insieme ai resti di molte armi ed armature, "elmi, manette, spade e scimitarre", come riporta il pannello turistico. Secondo una tradizione popolare, queste armi sarebbero appartenute agli ultimi eroici difensori del castello ...