La Madonna sulla quercia di Stupinigi Roberto D’Amico Erano quasi le cinque dell’11 aprile 1994. Eugenio Palio percorreva come sempre la strada che porta verso Orbassano per andare al lavoro. Quella mattina però la sua attenzione venne attratta da una luce abbagliante proveniente dall’interno del parco pubblico di Stupinigi, nel tratto tra la Palazzina e la frazione Tetti Valfrè: u na sfera lucente di color oro pareva appoggiata delicatamente su una grande quercia. Vincendo la paura, l’uomo lasciò l'auto e si avvicinò a piedi a quella luce. Ad un certo punto la vide aprirsi ed uscirne dei raggi dorati molto luminosi. “ Mi volto per fuggire, - raccontò Eugenio - ma sono raggiunto da una voce melodiosa: “Avvicinati, non temere!” Guardo in giro, ma non c'è nessuno. Per la terza volta la voce mi invita: “Eugenio, non avere timore, avvicinati!” All'udire il mio nome scandito con tanto amore da una voce così melodiosa, mi fermai, e la mia paura mi era passata. Mi volt...
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I misteri insoluti del dimenticato Arcangelo di Valgioie Roberto D’Amico Il Piemonte è ricco di meraviglie archeologiche ed artistiche, molte delle quali, non essendo di particolare pregio, restano accantonate come opere di secondo, terzo o quarto livello. Per mia indole , ponendo attenzione ai talvolta flebili segnali che ci giungono dal passato, ho sempre cercato di scoprire questi brandelli di storia ignorati per provare a ridare loro una giusta dignità. È questo il caso di un affresco che è possibile vedere nella splendida villa Marchini, in origine “Villa Grondana”, che ospita il Municipio di Giaveno. Palazzo storico, fu costruito dall’ aristocratica famiglia di origine spagnola Molines che lo abitò dal 1553 al 1901. Quando l’ultimo erede della casata morì lasciò in eredità la villa e il parco al suo segretario, Francesco Marchini; il tutto passò poi alla sorella di lui, Maria Teresa che, essendo anche lei ultima della sua famiglia, nel 1926 ne fec...
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Una settecentesca Loggia Massonica a Rorà? Roberto D’Amico Nella sua interessantissima monografia “La Massoneria piemontese - Misteri, storia e verità” (Editrice il Punto, Piemonte in Bancarella, 2011), la cui lettura mette in evidenza l’approfondita e meticolosa ricerca svolta dall’autore, lo studioso torinese Alberto Bracco scrive: “ Nel piccolo comune di Rorà esiste tuttora un vecchio edificio adibito a museo. Sulla facciata si può osservare un affresco, in gran parte conservato, in cui sono riconoscibili, ai due lati della porta d’ingresso sulla via, le immagini di due rozze colonne sul cui capitello è disegnato un mappamondo e, sull’altra, tracce di frutti (melograni?). Sopra a tutto questo campeggia ancora la scritta: “Hotel du Chamois”. Le apparenze concordano nell’indurre l’ipotesi che in quell’albergo si riunisse una Loggia, con la partecipazione del massone conte di Luserna e di Rorà .” Questo particolare riferimento mi ha incuriosito non poco, essendo st...